Le insidie del web
Regalare uno smartphone a un preadolescente è come dare una Ferrari a chi non ha la patente. Paolo Picchio a Lanciano mette in guardia tutti dai pericoli del web, che a volte possono diventare mortali. Carolina Picchio morì suicida, a 14 anni, nel gennaio del 2013 dopo che venne diffuso in Rete un video a sfondo sessuale che la vedeva come protagonista. Paolo, suo padre, racconta a Lanciano questa storia assurda ed orribile di cyberbullismo e ciò che sta cercando di fare oggi affinché la scomparsa di Carolina non sia stata vana. «Vivo per creare anticorpi, per una società migliore» scrisse nel 2016 sulle colonne del Corriere della Sera, «per esempio attraverso la proposta di legge per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo che ha firmato per prima l’ex insegnante di musica di Carolina, la senatrice Elena Ferrara. Il nostro disegno di legge riguarda soltanto i minori e abbiamo avuto la disponibilità di Twitter, Facebook, Google, dei garanti e di tanti altri per agevolare la rimozione dei contenuti che danneggiano, appunto, i minorenni. Ma qualcuno vuole modificare il nostro testo originario ed estendere la legge ai maggiorenni, e temo che la disponibilità dei social e degli altri in questo caso andrà a ramengo. Abbiamo previsto anche un protocollo per trattare casi di cyberbullismo e un centro di prevenzione, ideato dal professor Luca Bernardo, che coinvolga le scuole: è già tutto pronto ma non decolla nulla perché mancano fondi. E allora io chiedo a chi può aiutarmi una cosa molto semplice: ascoltate il cuore e valutate l’impegno di un padre che agisce nel nome di una figlia che non c’è più»
Facciamo prevenzione a scuola
A studenti e insegnanti della Scuola Secondaria di Primo Grado “Umberto I” a Lanciano e a Castel Frentano, Paolo Picchio racconta la storia di sua figlia Carolina, morta suicida a 14 anni per colpa di 6 cyberbulli nel 2013, rendendola la prima vittima di cyberbullismo. Gli incontri hanno la finalità di far comprendere l’importanza di un gesto, e le conseguenze delle proprie azioni, specie quando ci si nasconde dietro uno schermo o un nickname. Consapevoli è meglio!